NEW SPACES 4 NEW SOLITARY LIVES

The issue of redevelopment of areas inside the diffused city is one of the challenges of design culture, in its gradual transformation from discipline involved in the design of artifacts to discipline capable of driving the current processes of reorganization and renovation of urban spaces and sites, starting from a vision interested to combine quality of the environments and communication, to design new strategies of exploitation of services, to satisfy a demand for housing based on the introduction of artifacts reversible and temporary.
It is then time to design "Neotopie." That is to say sites intended for various forms of hospitality able to bring together different users, to redeem portions of land from their fate otherwise atopic, and to introduce a higher and different idea of sociability, in which the private and collective dimensions can reasonably coexist.
Neotopie as complex system, obtained in the existing environment of the city, interiors but also urban interiors, designed to give them a new role, a new identity, new life, but starting from the attempt to interrogate the place intended to accommodate them and understand the reasons for its existence. Locations obtained within existing structures which have ceased to exercise the role for which they were born: disused industrial and service areas such as former hospital complexes, or that, as in the case of certain public residential facilities, are no longer able to meet the new demands of living in the area.
In particular the work of the Laboratory this year has pointed to the study of innovative complex system designed to accommodate residential and cultural activities, creative workshops and other, intended for new types of users representative of the current phase of transformation of society, new forms of loneliness represented by separated fathers with children, single women, young and elderly living alone.
These models were then applied to a few sites on the Milanese territory, employed as containers of these environments, to test the effectiveness of these models in a concrete context such as Milan. In particular the sites were in three districts: Gratosoglio, Niguarda, Ponte Lambro. On each place initially worked three macro groups of students, then each of these was divided into other smaller working groups, composed of two persons, who have developed more in detail the design of the individual environments. The objectives set for the students were different and very articulate. This has meant that design inputs were particularly numerous and various, not necessarily coming from the world of interior design. Specifically they were asked:
- How to rethink living in an increasingly fluid, changing and globalized society, moving away from a legacy purely functionalist and from obsolete behavioral codes.
- How to respond to the needs of "living alone", which stands as one of the great problems of contemporary living in cities that more and more are home to single-family households, but with regard to which the housing supply is currently very low.
- How to propose new housing that are innovative in how you can use and in the "living experience" that propose, but also characterized by elements of spatial, perceptual and functional quality.
- How to design diversified housing, that can respond flexibly to the different needs of residents
- How to make the building a center with services even to the neighborhood.
The design process is not finished yet, because the students are continuing to work on them in this semester, as a final year degree project.

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NUOVI SPAZI X NUOVE SOLITUDINI

La questione della riqualificazione degli ambienti presenti all'interno della città diffusa costituisce una delle sfide della cultura del design, nella sua graduale trasformazione da disciplina interessata alla progettazione di artefatti a disciplina capace di guidare gli attuali processi di riorganizzazione e rifunzionalizzazione degli spazi e dei luoghi urbani, a partire da una visione interessata a coniugare qualità degli ambienti e comunicazione, a progettare nuove strategie di valorizzazione del servizio, ad assecondare una domanda di abitare fondata sull'introduzione di artefatti reversibili e temporanei.
Si tratta allora di progettare "Neotopie”. Vale a dire luoghi destinati a molteplici forme di ospitalità in grado di far convivere utenze diverse, di riscattare porzioni di territorio dal loro destino altrimenti atopico, di introdurre un'idea alta e altra di socialità, in cui la dimensione privata e quella collettiva possano ragionevolmente convivere.
Neotopie come dispositivi complessi, ricavati dentro gli ambienti esistenti della città, interni ma anche interni urbani, destinati a ridare loro un nuovo ruolo, una nuova identità, una nuova vita, a partire però dal tentativo di interrogare il luogo destinato ad ospitarle e capire le ragioni della sua esistenza. Luoghi ricavati all'interno di strutture esistenti che hanno cessato di esercitare il ruolo per il quale erano nati: quali aree industriali e terziarie dismesse, ex complessi ospedalieri; o che, come nel caso di certe strutture residenziali pubbliche, non sono più in grado di rispondere alle nuove domande d’abitare presenti sul territorio.
In particolare il lavoro del Laboratorio di quest’anno è indirizzato allo studio di dispositivi innovativi destinati ad ospitare attività residenziali, culturali, laboratori creativi e altro, destinati a nuovi tipi di utenza rappresentativi della attuale fase di trasformazione della società: nuove forme di solitudine rappresentate da padri separati con figli, donne sole, giovani e anziani soli. Tali dispositivi sono stati poi applicati ad alcuni luoghi presenti sul territorio milanese, ed assunti come contenitori di questi ambienti, per verificare l’efficacia di questi modelli in un contesto concreto come quello milanese. In particolare i tre quartieri sono: Gratosoglio, Niguarda, Ponte Lambro.
Su ogni edificio hanno inizialmente lavorato 3 macro gruppi di studenti, poi ognuno di questi è stato suddiviso in altri gruppi di lavoro più piccoli, composti da due persone, che hanno sviluppato più nel dettaglio il progetto dei singoli ambienti. Gli obiettivi che sono stati posti ai ragazzi sono stati diversi e molto articolati. Questo ha fatto sì che gli input progettuali fossero molteplici e soprattutto vari, non necessariamente provenienti dal mondo dell’architettura degli interni. Nel dettaglio è stato chiesto loro:
- come ripensare l’abitare in una società sempre più fluida, mutevole e globalizzata, allontanandosi dall’eredità prettamente funzionalista e da codici comportamentali ormai superati.
- come rispondere alle esigenze di un “abitare da soli” che si pone come uno dei grandi problemi dell’abitare contemporaneo, in città che sempre di più ospitano nuclei mono-familiari, ma rispetto ai quali l’offerta abitativa è al momento decisamente insufficiente.
- come proporre alloggi innovativi nelle modalità d’uso e nelle “esperienze abitative” che propongono, ma anche connotati da elementi di qualità spaziale, percettiva, funzionale.
- come progettare alloggi diversificati, in grado di rispondere con flessibilità ad esigenze molteplici dei condomini
- come rendere l’edificio un polo con servizi utili anche al quartiere
Il processo progettuale non è ancora finito, in quanto gli studenti stanno continuando a lavorare su di essi anche in questo semestre, come progetti finali di laurea triennale.

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NEOTOPIE. MILAN

An exhibition at Ion Mincu University of Architecture and Urbanism, Bucharest, 28th May 2012
The exhibitions tables
gratosoglio

CASA NELLA CASA | 01

zona pubblica

Ilenia Martino | Martina Palamara | Ioannis Papadakis

CASA NELLA CASA | 03

zona pubblica

Giulia Lago | Alessandra Mazzari

CASA NELLA CASA

gratosoglio

Giulia Lago | Antonio Lancalotti | Francesca Lillo | Ilena Martino | Alessandra Mazzari | Ioannis Papadakis | Martina Palamara

RITO | 01

zona privata / zona pubblica

Valentina Marinig | Valentina Musumeci

RITO | 02

zona comune

Federica Massarini | Ilena Milesi

RITO | 03

zona privata / zona pubblica

Francesco Mangogna | Elisabetta Naldi

RITO

gratosoglio

Francesco Mangogna | Valentina Marinig | Federica Massarini | Ilena Milesi | Valentina Musumeci| Elisabetta Naldi

SPUGNA | 01

zona comune

Francesca Grassano | Elisa Locatelli

SPUGNA | 02

zona pubblica

Maddalena Guglielmelli | Elena Meroni

SPUGNA | 03

zona comune

Sara Maniscalco | Riccardo Mara

SPUGNA

gratosoglio

Francesca Grassano | Maddalena Guglielmelli | Elisa Locatelli | Sara Maniscalco | Riccardo Mara | Elena Meroni

niguarda

CAMBIO DI ORIZZONTE | 01

zona privata / zona pubblica

Mathilde Paillusson | Giacomo Palmegiani | Gianluca Pasolli

CAMBIO DI ORIZZONTE | 03

zona privata / zona pubblica

Laura Negri | Maria Cristina Mantovani

CONFINE | 01

zona pubblica

Rossana Marino | Cristina Morbi

CONFINE | 03

zona pubblica

Caterina Moscardo | Alessio Maiolino

LABIRINTO | 02

zona comune (esterni)

Marino Giampiero | Minelli Alberto | Wuyts Sara

LABIRINTO | 02

zona comune

Luca Ibatici | Alessandro Mauro

pontelambro

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